Fatto chiaro e indiscutibile dovuto ai meccanismi del Rosatellum: se voti centrodestra scegliendo, che so io, il simbolo di Lega o Fratelli d’Italia, stai eleggendo anche Lupi e Costa e Fitto e Zanetti e Tosi. Vi verrà consegnata una scheda per la Camera e una scheda per il Senato. Avete a disposizione solo una croce per un solo simbolo. Votando per qualsiasi simbolo della coalizione di centrodestra ne voterete contemporaneamente i candidati al collegio plurinominale e quelli nel collegio uninominale. Di più: gli eventuali voti andati a liste che non toccano lo sbarramento del 3% (animalisti della Brambilla, Dc di Rotondi, Energie per l’Italia di Parisi e altre amenità) vengono ripartiti nella coalizione per eleggere sempre gli stessi. Dunque l’unico voto senza ambiguità per chi ha partecipato o sostenuto i Family Day è il voto al Popolo della Famiglia, per farlo entrare in Parlamento e impedire il secondo tempo del film dell’orrore inaugurato in questa legislatura con la collaborazione e il voto di Maurizio Lupi, Enrico Costa, Enrico Zanetti, Flavio Tosi e tutti i sostenitori della legge Cirinnà eletti con il centrodestra e poi caratterizzatisi come traditori, alcuni come Lupi addirittura dopo aver partecipato alle manifestazioni del Circo Massimo e di piazza San Giovanni.
Ho voluto mettere nell’incipit il fatto, che è incontestabile, in maniera che sia chiaro. Ogni voto a una qualsiasi lista del centrodestra contribuisce a riportare in Parlamento i traditori dei Family Day, è il meccanismo perverso costruito con il Rosatellum. La nascita di “Noi per l’Italia”, la cosiddetta “quarta gamba cattolica e moderata” del centrodestra guidata appunto da Maurizio Lupi e Enrico Costa, mette in evidenza la contraddizione fondamentale di quella coalizione: esponenti come Lupi che stanno anche attualmente tenendo in piedi il governo Gentiloni con il loro voto, hanno il coraggio di candidarsi contemporaneamente alle elezioni con chi si oppone al governo che stanno sostenendo, in un cortocircuito logico e valoriale che spiega chiaramente di cosa stiamo parlando dal punto di vista dell’orizzonte dei principi, che è nullo. Conta solo il reperimento in qualsiasi modo della poltrona, a qualsiasi costo. Per fare un esempio concreto, sulla legge sul biotestamento bastava che Lupi non dico annunciasse, ma anche solo minacciasse, una crisi di governo con il suo pugno di determinanti parlamentari in termini numerici, per affondare quella normativa di morte. Non l’ha fatto. Lo stesso ovviamente poteva fare sulla legge Cirinnà o sulla legge sul divorzio breve o sulla legalizzazione della cannabis terapeutica o quando hanno liberalizzato la pillola abortiva o quando hanno dimezzato il bonus bebè. Non l’ha mai fatto. Unica bussola, non i valori, ma la poltrona.
Bene, chi vota centrodestra in buona fede facendo il segno sulla scheda sul simbolo della Lega o di Fratelli d’Italia, porta voti e eletti per il mix di proporzionale e uninominale anche ai voltagabbana di Noi per l’Italia. Non solo. Chi vota in quel modo, come ha già fatto nel 2013, precostituisce le condizioni di quelle larghe intese che hanno prodotto la terribile sequela di normative contro la vita e contro la famiglia che ha caratterizzato la legislatura che finalmente sta per chiudersi, con lo scioglimento annunciato da Sergio Mattarella per il 28 dicembre prossimo.
Il 30 dicembre si riunirà l’assemblea nazionale del Popolo della Famiglia per avviare la campagna elettorale, determinare i suoi candidati, stilare il programma per un’alternativa di governo fondata sull’investimento sulla famiglia, sulla natalità, sulla vita. Ogni energia è necessaria e ci vediamo al Centro Congressi Cavour di via Cavour 50a per muovere il primo passo di questa decisiva battaglia. Solo l’elezione di decine di parlamentari del Pdf, con il voto di almeno un milione di persone, che possano diventare determinanti per gli equilibri politici al posto degli eletti di Lupi e di Verdini, può assicurare che la prossima legislatura non sia la legislatura del compimento dei progetti normativi mortiferi contro la vita e contro la famiglia di cui la legislatura che sta per chiudersi ha avviato l’iter. Si tratta di un missile a due stadi, il primo è stato già lanciato, il secondo piomberà sull’Italia se la difesa antimissilistica (o se preferite, l’antidoto al veleno) rappresentato dal Popolo della Famiglia non verrà innescata dal voto dei cattolici e degli italiani di buona volontà.
Il Popolo della Famiglia si propone come una realtà cosa su tutto il territorio nazionale, ha già raccolto decine di migliaia di voti nelle elezioni amministrative in quei pochi comuni (35 su oltre 8.000) in cui si è sperimentato, può contare su diverse migliaia di militanti in ogni provincia. Ora bisognerà attendere la produzione della modulistica da parte del ministero dell’Interno successiva al decreto di scioglimento delle Camere del 28 dicembre, poi da lunedì 8 gennaio saremo in tutte le contrade d’Italia a raccogliere le firme sulle nostre liste. Si tratta di uno sforzo organizzativo immane, che richiede la disponibilità di tutti a lavorare in maniera militare e senza personalismi, con la finalità di lavorare per il bene dell’Italia. Non per giudicarla, ma per salvarla dall’ambiguità delle coalizioni principali sui valori, una ambiguità intollerabile che è presupposto per il varo di normative velenose come quelle già elencate.
Ora serve l’impegno di tutti per spiegare che l’unico voto utile, l’unico voto chiaro, è quello per il Popolo della Famiglia e per la sua piattaforma politico-programmatica di alternativa di governo che parte dal reddito di maternità (mille euro al mese per ogni donna che si dedica alla famiglia in via esclusiva), dalla riforma fiscale con l’introduzione del quoziente familiare, dalla libertà scolastica da attuare con lo strumento del buono scuola e del costo standard, dall’abolizione della legge Cirinnà e dell’Unar rafforzando con i miliardi risparmiati il fondo per le famiglie che sostengono disabili, dall’abolizione della vergognosa legge sul “fine vita” cioè sulla morte per fame e per sete riservata ai malati e ai deboli e ai più sfortunati, dall’investimento sulla sicurezza a sostegno delle forze dell’ordine e per la tranquillità delle nostre comunità, dalla stretta ai flussi migratori e alla troppo agevole concessione della cittadinanza italiana, dalla tutela delle nostre tradizioni come il Natale e la Pasqua perché la radice cristiana del nostro popolo non va toccata.
Su questa piattaforma politica chiediamo il voto agli italiani, con nettezza e contro ogni ambiguità. Sostenete e votate a marzo alle elezioni politiche il Popolo della Famiglia, quello al Popolo della Famiglia è il solo voto utile che non finisce ai traditori del Family Day e disinnesca così gli effetti perversi del Rosatellum.
Tu che leggi, non ti far fregare un’altra volta come nel 2013. Vota per chi difenderà senza se e senza ma la famiglia naturale, la vita, la radice cristiana di questo Paese. Rendi il Popolo della Famiglia decisivo in Parlamento e ferma il film dell’orrore avviato con le leggi mortifere e contro la famiglia varate in questa legislatura. Si può tornare a una politica che sia cultura della vita, solo votando Popolo della Famiglia e sostenendo il nostro forzo facendo conoscere il nostro simbolo su tutto il territorio nazionale. Dacci una mano, noi e l’Italia ne abbiamo bisogno.