Indice:
– Premessa;
– Alcuni principi e temi che caratterizzano l’azione politica del Popolo della Famiglia: Sussidiarietà, Solidarietà, Natalità, Educazione, Giovani, Anziani, Persone con disabilità, Lavoro e Cultura, Famiglia, Sicurezza e Integrazione;
– Missione 1. Servizi istituzionali, generali e di gestione;
– Missione 2. Giustizia;
– Missione 3. Ordine pubblico e sicurezza;
– Missione 4. Istruzione e diritto allo studio;
– Missione 5. Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali;
– Missione 6. Politiche giovanili, sport e tempo libero;
– Missione 7. Turismo;
– Missione 8. Assetto del territorio ed edilizia abitativa;
– Missione 9. Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente;
– Missione 10. Trasporti e diritto alla mobilità;
– Missione 11. Soccorso civile;
– Missione 12. Diritti sociali, politiche sociali e famiglia;
– Missione 13. Tutela della salute;
– Missione 14. Sviluppo economico e competitività;
– Missione 15. Politiche per il lavoro e la formazione professionale;
– Missione 16. Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca;
– Missione 17. Energia e diversificazione delle fonti energetiche;
– Missione 18. Relazioni nazionali e internazionali;
La presenza amministrativa del Popolo della Famiglia è garanzia di buona politica, di equilibrio, di equità, di rispetto, di ascolto e di vera rappresentanza nelle istituzioni di tutte le esigenze territoriali e primarie della persona umana e delle sue relazioni.
La persona umana, quale principio e fine dell’azione politica, riposta al centro di ogni scelta amministrativa.
Per ottenere il rilancio della società occorre rilanciare la famiglia quale cellula primaria della sussidiarietà. La famiglia è infatti la cellula che genera, rilancia e sostiene l’intera società. Anche nelle fasi di crisi più critiche o fragili, come ad esempio quella pandemica, sono emersi i caratteri connaturali della famiglia capace di sopperire alle esigenze economiche, relazionali, di salute, di educazione e di vera resilienza dei soggetti che la compongono. La famiglia è il prisma attraverso il quale poter osservare ogni realtà per una programmazione politica che rimetta finalmente al centro la persona umana e le sue primarie relazioni.
Abbiamo una certezza: non ci sarà mai vera sussidiarietà senza la famiglia.
I prossimi anni amministrativi si preannunciano particolarmente problematici sia sotto il profilo economico che sociale: la mancanza di lavoro sta minando la tenuta stessa dell’intera società. La mancanza di rigenerazione demografica, dovuta all’ingente calo delle nascite, sta minando la sostenibilità delle politiche sociali e di welfare.
Chi non intendesse fare famiglia o mettere al mondo figli non può non preoccuparsi di chi dovrà sostenere la sua pensione di anzianità o le sue cure mediche allorquando la vita lo porterà inevitabilmente a non poter più lavorare ai ritmi dei più giovani o eventualmente a non essere più autosufficiente.
Occorre rilanciare con forza un patto sociale che miri a rigenerare la nostra società fin dalle sua fondamenta. Occorre tornare a credere in un futuro migliore. Occorre spalancare le braccia a un futuro prospero per noi e per i nostri figli. Occorre tornare a considerare i figli una grande grazia e una grande gioia, per la famiglia che li ha generati e per l’intera società.
Per conseguire questi obbiettivi, la nostra azione amministrativa sarà pertanto principalmente incentrata:
– sul rilancio demografico, punto essenziale per garantire la sostenibilità di tutte le politiche sociali;
– sul rilancio dell’occupazione lavorativa, che non può assolutamente prescindere da una vera pacificazione, da una fattiva collaborazione e dalla semplificazione del rapporto pubblicoprivato, burocratizzando, detassando, considerando ogni attività amica della collettività anziché nemica o, peggio, un’avversaria da abbattere;
La crescita dell’offerta lavorativa e il rilancio della natalità sono i due elementi chiave per il rilancio dell’intera società; le vie maestre per la sostenibilità dei conti pubblici, gli obbiettivi primari per raggiungere una vera prosperità diffusa.
ALCUNI PRINCIPI E TEMI CHE CARATTERIZZANO L’AZIONE POLITICA DEL POPOLO DELLA FAMIGLIA
L’amministrazione pubblica, per conseguire una vera sussidiarietà, deve puntare a mantenere il più possibile ridotta la tassazione, a rendere efficienti i servizi e chiare le regole.
Pubblico e privato debbono poter trovare occasioni per la realizzazione e l’ideazione di opere, iniziative e azioni affinché, il reciproco interesse, sia stimolo per il massimo sviluppo e per la crescita della società civile con il nobile obbiettivo di raggiungere il massimo benessere della collettività.
Lo Stato non si sostituisca al privato limitandone le iniziative, concorra piuttosto alla creazione delle condizioni sociali che permettano una serena crescita e il miglioramento della qualità di vita per tutti e non solo per pochi.
E’ preferibile uno Stato amico ad uno Stato che vessa i cittadini e le imprese; uno Stato che fissa regole ben precise di prosperosa convivenza civile e non uno Stato che pretende di essere proprietario di tutto e di tutti come nelle peggiori ideologie della storia.
Non vivremo mai bene se attorno a noi vivono persone che fanno fatica a vivere, che sopravvivono o che vivono di stenti a causa anche dell’assistenzialismo.
Il nostro agire amministrativo non si baserà unicamente sul riconoscimento del valore della persona umana, della sua dignità, ma anche declinando la piena consapevolezza che una vita troppo al limite del vivibile induce l’uomo ad atteggiamenti dannosi per l’intera comunità.
La crisi, aggravata duramente dalla pandemia, ci esorta a mantenere la massima attenzione nel corso di tutto il prossimo quinquennio amministrativo.
Solo assieme vinceremo la sfida che ci sta dinnanzi. Potremo vincere questa sfida solo se al centro sapremo rimettere la persona umana e il luogo di sua relazione primaria che è la famiglia Solo con un rinnovato spirito di solidarietà non solo economica, con il rispetto delle imprese, dei lavoratori, degli studenti, potremo uscire assieme da questa crisi.
Vinceremo, tutti assieme, solo se ritorneremo a riscoprire il significato profondo della parola solidarietà.
I problemi principali della nostra città, come del resto di tutta l’Italia, sono l’inverno demografico e l’impoverimento materiale e umano della famiglia e dei soggetti che la compongono. Le conseguenze economiche e sociali della crisi in atto sono sotto gli occhi di tutti.
L’andamento demografico ha un saldo negativo ogni anno.
Il welfare non regge e di questo passo l’intera comunità si ritroverà presto a fare in conti con la sua fragilità, con la sua debolezza e con la sua mancanza di vedute a lungo termine. Una società che non prende provvedimenti seri di rilancio della natalità è una società che manca al suo principale compito.
La nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione dell’Indennità di Maternità, in gergo comune il “Reddito di Maternità”, va proprio in questa direzione.
A livello locale intendiamo proporre un’iniziativa analoga al Reddito di Maternità seppur siamo consapevoli delle risorse limitate dei Comuni; la nostra città ha bisogno di un messaggio chiaro e di essere un modello virtuoso per tutta Italia.
La proposta dell’istituzione del Reddito di Maternità è inserita in una dimensione valoriale che vede nel figlio una grande ricchezza e opportunità e non certo una fonte di problemi; con questa misura strutturale intendiamo aiutare le donne in difficoltà contribuendo a disincentivare la piaga dell’aborto che, in uno stato civile, non può essere ritenuta normale. Il reddito di Maternità punta e risolvere le problematiche di natura economica liberando da esse la donna che potrà finalmente avere la piena libertà di scegliere se e quando diventare mamma.
Il dopoguerra italiano ci insegna che non è l’economia a dare sostegno alla natalità ma è bensì la natalità ad essere capace di dare sostegno e forza all’economia. Con il rilancio della natalità si dà un forte impulso all’economia (nuovi consumatori, nuovi contribuenti, nuovi investitori, nuove colonne su cui può reggere l’intero welfare cittadino e nazionale).
Non saranno certo le politiche immigratorie a risolvere il problema; contestiamo la deradicazione dalle terre di origine di uomini costretti ad abbandonare i loro genitori, spesso anziani, e i loro bambini, spesso molto piccoli. Va difeso il primario diritto a non emigrare, occorre investire nei territori di origine, nei rapporti bilaterali senza mai sottrarre i giovani da un territorio nel quale sono ricchezza.
Alla famiglia il primato costituzionale e connaturale nell’educazione dei figli, mai un ente pubblico può sostituirsi ai genitori.
Occorre certo favorire, il più possibile, il dialogo tra insegnanti e genitori in un rinnovato rapporto di sussidiarietà circolare con tavoli di dialogo tra genitori, insegnanti e studenti, nei quali il genitore sia al centro.
Al contempo occorre dare piena titolarità alla famiglia in tutte le scelte educative, nelle scuole sia paritarie che statali entrambe di natura pubblica e da sostenere quindi indistintamente.
Un rinnovato rapporto di dialogo tra insegnanti e genitori, un proficuo scambio di competenze, conoscenze, con il fine primario della crescita dei bambini e dei ragazzi, visti come persone degne della massima cura e attenzione.
Nell’ambito scolastico occorre preoccuparsi della crescita fisica, emotiva, psicologica e spirituale degli alunni che non devono mai essere considerati “figli” dello Stato bensì figli dei genitori che sono i pieni titolari del diritto educativo.
Negli ultimi decenni il rapporto tra genitori insegnanti è stato compromesso: i genitori hanno sempre più delegato ogni attività educativa alle agenzie e realtà territoriali, allo stesso tempo hanno perso fiducia degli insegnanti innescando un pericoloso vuoto che si riflette negativamente e quotidianamente sull’intero sistema formativo.
Occorre dare piena libertà di azione e la massima forza, anche economica, ai genitori, anche allorquando organizzati o coinvolti in scuole parentali, affinché la famiglia divenga sempre più il luogo principe dell’educazione e della formazione, nella concreta applicazione del principio di sussidiarietà anche scolastica.
La scuola torni ad essere il luogo in cui conoscere il creato per un rinnovato senso di appartenenza e di massima cura dell’ambiente in cui viviamo.
Il Popolo della Famiglia cura il bene primario di ogni società che sono i suoi giovani e intende essere il più possibile vicino alle famiglie nell’affrontare tutte le problematiche e le necessità della loro cura e crescita.
La piaga più grande che serpeggia tra i giovani è costituita dalle dipendenze; sta ingannando i giovani e sta inferendo sulla loro stessa libertà relegandoli a essere meri schiavi allontanando la loro possibilità di crescita e di realizzazione.
Metteremo in atto un vero e proprio contrasto alle dipendenze in particolare a quelle giovanili. Non solo, chiederemo espressamente la chiusura di tutti i negozi di cannabis, anche di quella cosiddetta “light” comparsi numerosi ovunque; è per noi inconcepibile l’idea di un’amministrazione cittadina che non diventi massima alleata della famiglia nel delicato compito di protezione dei nostri giovani da questi veleni. Occorre anche contrastare con fermezza la ludopatia.
La creatività è una caratteristica dei giovani e giovanissimi italiani spesso ingenuamente soffocata o non valorizzata.
La creatività genera lavoro.
I giovani si (e ci) chiedono: “quando finirò gli studi, ci sarà un lavoro anche per me?”; la risposta a questa domanda sta molto a cuore al Popolo della Famiglia perché un giovane senza una seria prospettiva di lavoro rischia di rinunciare, suo malgrado, anche al desiderio di fare famiglia. Per risolvere il dramma gravissimo della disoccupazione giovanile intendiamo creare tutte le condizioni utili, anche mediante la detassazione e la versa semplificazione, che stimolino la possibilità di trasformare in lavoro la connaturale creatività dei giovani.
Sarebbe stupendo che tutti i nostri giovani possano in futuro porsi questa domanda (e faremo tutto il possibile affinché ciò avvenga): “Quanti posti di lavoro sarò capace di poter offrire quando avrò finito gli studi?”.
Il Popolo della Famiglia sarà sempre a fianco dei giovani che vogliono fare impresa.
Un’impresa giovanile che crei utili ma anche utilità per il territorio; un’impresa per certi aspetti “generativa” che permetta ad esempio di essere inclusiva per i più fragili, i più anziani, le persone con disabilità, le mamme. Incentivare l’intraprendere anziché l’attendere, solo in questo modo i nostri giovani potranno essere stimolati a diventare e essere sempre più i veri protagonisti del loro futuro.
L’industria della cultura e della creatività può generare anch’essa moltissimo lavoro per i nostri giovani. Questa industria cresce, perché cresce il settore immateriale, la ragione risiede nel fatto che l’uomo è un cercatore di senso.
I numeri ci dicono che in economia si può produrre cercando di rispondere contemporaneamente ad una domanda di senso, nei giovani questa domanda è ancora più forte.
Non si vendono infatti solo prodotti bensì prodotti appaiati con simboli che richiamano uno specifico senso, spesso i valori simbolici si vendono più dei prodotti stessi.
Molti giovani si sentono giustamente frustrati, non riescono loro malgrado a realizzarsi o a creare una propria famiglia, incentiveremo ogni giovane che deciderà di fare famiglia soprattutto in quei casi in cui la loro condizione economica e lavorativa non lo permette.
Le persone anziane rappresentano le nostre radici, la nostra memoria.
Essi costituiscono una percentuale importante della popolazione anche grazie a una qualità della vita che consente di arrivare a traguardi di età ragguardevoli spesso anche in discrete condizioni di salute.
Nondimeno la cura degli anziani, soprattutto quando intervengono situazioni di disabilità o fragilità, fisica o relazionale, rappresenta un problema per le famiglie che va certamente affrontato; i figli sono la chiave di risoluzione anche di queste problematiche che li riguardano.
L’anziano è detentore di un patrimonio intangibile di memoria storica, di un patrimonio e di un bagaglio culturale, oltre che della saggezza e delle competenze e abilità antiche. Perderle, anche in termini intergenerazionali, resta un gravissimo danno per tutta la comunità.
Oggi vediamo tanti anziani parcheggiati in strutture di soli anziani, riteniamo che questa sia una circostanza innaturale e che vada superata.
Va ripensata la città e le sue strutture, vorremmo creare quartieri che favoriscano l’incontro tra generazioni, tra i nostri anziani e la popolazione.
Pensiamo anche alle case di comunità in cui oltre che ricevere i servizi basilari ognuno possa soddisfare il suo connaturale bisogno di relazione innanzitutto familiare.
Va accresciuta la sensibilità allo scopo di rendere la città amica delle persone anziane, della loro fragilità, divenendo compartecipi delle loro condizioni di infermità, di disagio, di malattia, di fragilità.
La facoltà di psicologia può essere d’aiuto ad una formazione di una popolazione, di esercenti, di piccoli imprenditori, di dipendenti di pubblici uffici, di giovani e ragazzi per comprendere la demenza senile e saper rapportarsi con anziani affetti in modo che non restino isolati ma possano vivere in una comunità amica.
Occorre incentivare e patrocinare progetti di intergenerazionalità, ad esempio avviando l’”università delle arti e dei mestieri” in cui gli anziani (ma anche i gli adulti che ne abbiano le qualità) mettano a disposizione la loro esperienza e le loro conoscenze per insegnare ai più giovani (e anche ai meno giovani) un mestiere, l’arte e le esperienze acquisite durante una vita intera; Nel corso degli ultimi decenni è cambiata la fisionomia della nostra città, gli appartamenti si sono ridotti di dimensioni seguendo una logica di mero profitto o convenienza, le famiglie, di fatto, si ritrovano a vivere in spazi sempre più piccoli e inadatti alle relazioni intergenerazionali.
L’anziano conserva oggi il suo ruolo importantissimo di ammortizzatore sociale, spesso sono infatti i nonni coloro che si occupano dei nipoti (per esempio per accompagnarli e ritirarli da scuola) o alle tante attività pomeridiane. Sempre più spesso i nonni sostengono parte delle incombenze economiche della famiglia dei figli che non riescono ad arrivare a fine mese.
In casi sempre più numerosi questo supporto, fungente da ammortizzatore sociale, è però ostacolato dalla distanza tra le abitazioni dei nonni e quelle dei loro figli e nipoti in spazi sempre più ridotti che non permettono più di ospitare i nonni anziani in casa.
Crescere con i nonni e vedere due generazioni, con le loro maturità, le loro differenze e le loro energie, arricchisce i nipoti e permette di favorire le relazioni intergenerazionali.
Arrivato il tempo in cui è l’anziano ad aver bisogno di cure e vorrebbe poter contare sul supporto dei propri cari, occorre porre in essere tutte le soluzioni, anche economiche, per cercare di evitare l’ospedalizzazione mediante la promozione di una sempre più capillare ed efficace medicina territoriale prolungare per quanto possibile la sua vita in abitazione a contatto con i propri cari.
Il popolo della famiglia vuole incentivare il ricongiungimento dei nuclei familiari; questo obbiettivo si può conseguire sia mediante la pianificazione urbanistica ed edilizia, con un’attenzione per le famiglie numerose, affinché le abitazioni esistenti possano essere ampliate, sia intervenendo nel prevedere regole che incentivino a realizzare nuove abitazioni più capienti, possibilmente dotate di spazi verdi sia per la qualità del vivere sia per la sostenibilità e maggiore stabilità economica mediante la produzione orticola familiare e il piccolo allevamento. Lo stimolo all’edilizia porterà anche una crescita in termini di sviluppo economico nel nostro territorio.
La tecnologia introdotta con i progetti di smart city permetterà inoltre all’anziano di fruire in modo più semplice dei servizi della città e nello stesso tempo verrà stimolato ad una vita attiva in un ambiente intelligentemente assistito.
Il popolo della famiglia pone le persone con disabilità al centro del suo agire politico e li considera una ricchezza.
Le persone disabili non sono bisognose unicamente di supporti spesso anche vitali, sono anche portatrici di valori nella loro piena dignità di persone umane, sempre capaci di entrare in relazione e dare quei valori che contribuiscono a raggiungere la felicità.
Avere una relazione con dei disabili è arricchente, è sempre molto più ciò che si riceve rispetto a ciò che si dà.
Prevediamo un sostegno economico e un accompagnamento personalizzato per ogni persona con disabilità residente in famiglia, con la creazione di una rete di aiuto (anche e non solo con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato) al fine di alleggerire il peso quotidiano che comporta dell’assistenza continua di un familiare con disabilità.
Intendiamo introdurre il reddito di maternità che diventi da subito vitalizio per le mamme con bambini disabili.
Intendiamo introdurre il reddito di serenità che accompagni per tutta la vita la persona con disabilità per sopperire anche all’esigenza pressante del come dicasi “dopo di noi”.
Intendiamo proporre progetti con le scuole per l’educazione alla comprensione della disabilità in un’ottica di grande ricchezza e mai di inferiorità, realizzando progetti, patrocinati dal comune e sottoposti comunque al consenso informato dei genitori quali titolari del diritto educativo, in cui le scuole avvicineranno alla comprensione della disabilità: motoria, visiva, uditiva. ecc…
Investiremo anche nella diffusione e nello studio del linguaggio dei segni e della scrittura-scrittura braille. Le aziende agricole potrebbero essere d’aiuto per la disabilità, le parti del territorio vocate all’agricoltura potrebbero diventare un punto di riferimento per far convergere l’aspetto sanitario con quello agricolo e naturale.
Una fattoria sociale, ad esempio, può essere una struttura che fornisce terapie e riabilitazioni per persone con disturbo dell’apprendimento; persone con disturbo dello spettro autistico; persone in situazione di esclusione sociale; persone con disagio psico-fisico e sociale; persone con disabilità intellettiva; persone con disabilità acquisita (SM e SLA), ecc…
Intendiamo promuovere e patrocinare specifici protocolli sanitari e eventi per la diffusione delle terapie complementari come l’ortoterapia, la pet-therapy, l’ippoterapia, opoterapia, arti terapie e la musico-terapia.
Il tessuto produttivo della nostra città e dell’intero territorio nazionale è prevalentemente basato su imprese di piccole dimensioni, la maggioranza di queste, occorre rilevarlo, sono imprese di carattere familiare.
L’intero tessuto lavorativo, imprenditoriale, aziendale e artigianale è un tesoro prezioso che va salvaguardato.
Il centro città negli ultimi anni sta subendo una profonda trasformazione spopolandosi sempre più di negozi come è avvenuto nelle città limitrofe romagnole, con il risultato di apparire poco attraente e in grado di rianimarsi solo in poche occasioni, peraltro con scarso beneficio per le realtà economiche già presenti. Le attività storiche chiudono i battenti per gli affitti troppo alti o per mancanza di nuove leve cui passare il testimone, mentre negozi stranieri aprono (e chiudono) sempre più numerosi.
Dietro ogni impresa ci sono famiglie, persone, volti, con tutta l’intraprendenza, la voglia di bene, il coraggio, la creatività, l’umanità sempre fragile ma che sempre sa esporsi e mettersi in gioco.
La nostra città sarà un laboratorio esemplare per l’intero paese anche nel sostegno alle imprese; dimostreremo come anche le politiche di rilancio del lavoro possano, attraverso il prisma della famiglia, essere definite, impostate ed efficacemente applicate. La famiglia ha bisogno del lavoro e rigetta connaturalmente ogni azione volta alla riduzione di questo fondamentale diritto.
Promuoveremo il marchio “Made in Family” e cercheremo di ottenere il suo riconoscimento sia a livello nazionale che internazionale.
L’Italia è una superpotenza culturale.
L’industria culturale e creativa italiana deve sempre di più saper fare coesistere l’innovazione e la tradizione. C’è un enorme bisogno di valori simbolici, di senso delle cose, della nostra storia, ecco perché il turismo, anche religioso, non ha mai conosciuto crisi ed ha un trend in crescita da diversi anni. L’arte, la cultura, la tradizione, elementi che, se correttamente valorizzati, generano il rilancio di lavoro e dell’occupazione.
Ha valore tutto quello che ha contenuto simbolico, quando un’attività diventa artigianale e non produce prodotti di massa su basi standardizzati, resta connaturalmente simbolica, una sorta di opera d’arte.
Tutto ciò genera valore, anche simbolico, va adeguatamente valorizzato.
Non c’è nulla di più concreto delle idee, con la forza delle idee si è creativi, si ridà vita ai mestieri e alle tradizioni passate e future.
L’incontro tra le generazioni, tra gli anziani e la loro saggezza e la loro memoria che è patrimonio della nostra cultura e tradizione, e i giovani, che innovano e hanno l’energia del futuro che sta loro dinnanzi, vogliamo che si crei un’alchimia di grandissimo valore, capace di generare nuove imprese capaci di reinterpretare la tradizione con un grande positivo impatto sul territorio e sulle persone che lo vivono.
Chi lavora in un’impresa con questo impatto sociale, sa che contribuisce al bene comune e aumenta la sua motivazione, la fidelizzazione e la produttività. Il dipendente dà un maggior senso alla propria vita perché si sente parte di una corresponsabilità sociale che non è lasciata al solo titolare. Premieremo l’impresa responsabile e non legata al mero profitto bensì anche all’impatto che essa ha nel territorio in termini culturali.
Il lavoro è al servizio del bene comune, delle persone, della comunità. Il lavoro non deve essere vessato da una burocrazia asfissiante e da una esosa tassazione.
Riteniamo che l’organismo sociale è esattamente come quello umano: generando e rafforzando i suoi anticorpi (mediante politiche sussidiarie e di valorizzazione del tessuto sociale) le malattie si curano e la salute si stabilizza comportando vera e diffusa prosperità.
Abbiamo bisogno di cultura, una vita migliore è possibile se conosciamo la nostra storia, se non ripetiamo gli errori del passato, se non dimentichiamo le nostre radici, se avremo il coraggio tutti assieme di rimettere al centro la persona umana, la sua storia, il suo futuro.
La famiglia, luogo della primaria relazione, fondamentale cellula che da sempre genera, costituisce e sostiene l’intero tessuto sociale.
Un breve richiamo della nostra Carta Costituzionale:
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
“La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”.
Parole forti e decise quelle sancite dagli articoli 29 e 31 della nostra Costituzione.
Parole che intendiamo sempre più incarnare e con determinazione applicare durante tutto il mandato amministrativo. Occorre porre al centro la famiglia quale cellula fondamentale della società, culla di un welfare realmente sostenibile e compiutamente sussidiario.
La famiglia come anche indicato dall’articolo 29 della costituzione è la società naturale fondata sul matrimonio, riconosciuta tale e non istituita perché preesistente alle Istituzioni stesse. La nostra città è composta da tante famiglie più o meno numerose; sostenere la famiglia significa dare forza alla nostra società tutta intera.
Le politiche del Popolo della Famiglia intendono favorire e agevolare la crescita dei nuclei familiari già formati e la creazione di nuovi nuclei familiari, innanzitutto riducendo la tassazione diretta e indiretta sulle giovani coppie, oggi scoraggiate nel loro desiderio di fare famiglia anche per evidenti difficoltà ad accedere ai mutui bancari causa precarietà lavorativa, nonché alleggerendo sensibilmente la tassazione gravante sulle famiglie numerose in proporzione al numero dei familiari a carico.
I dati recenti fotografano una popolazione sempre più anziana e un numero sempre meno numeroso di giovani; giovani che sono spesso costretti a rinunciare al loro connaturale desiderio di autonomia a causa della dalla mancanza di occupazione, quindi spesso costretti a rinunciare a creare una propria famiglia.
Proponiamo agevolazioni e garanzie per mutui prima casa a vantaggio delle giovani coppie che vogliono formare una famiglia.
Una politica che non ha a cuore il futuro delle prossime generazioni, attraverso la nascita di nuove famiglie, non risponde ai suoi doveri; ignora la famiglia rischiando di compromettere il clima di necessaria fiducia sociale che regge un’intera comunità.
Il sostegno alla famiglia e il riconoscimento del suo ruolo nodale deve essere proporzionato alla dimensione familiare per fungere da stimolo alla natalità.
Poiché dal punto di vista economico oggi “non conviene” fare famiglia e generare figli, vogliamo invertire questa tendenza, che indebolisce e impoverisce la società tutta intera, partendo da un fisco equo e proporzionato al numero dei componenti familiari, facendo particolare attenzione alla famiglia monoreddito e agli anziani senza reddito a carico.
Va garantita su tutto il territorio la massima sicurezza; questo è requisito fondamentale per una serena e pacifica convivenza.
Nella visione complessiva che abbiamo per la città per il prossimo futuro, il tema della sicurezza è tra i più rilevanti e allo stesso tempo tra i più complessi; non è utile trattare quest’argomento in maniera astratta o avulsa rispetto al contesto globale. Per queste ragioni, riteniamo di gran lunga più redditizio e utile per la cittadinanza concentrare gli sforzi sugli interventi volti alla prevenzione nella ben più dispendiosa e essai meno efficace opera di inevitabile repressione. Negli ultimi anni il nostro territorio e i nostri cittadini hanno subito un numero considerevole di azioni e atti delinquenziali.
La presenza di uomini e donne di diversa nazionalità è un fenomeno che sta modificando in parte la configurazione sociale della nostra città. Il fenomeno in atto che vede picchi di aumento dell’illegalità in determinate aree della nostra città è in parte assorbito e attenuato dal buonsenso dei cittadini e dalla tolleranza che in alcune circostanze rischia di essere messa a dura prova.
Molti lavoratori stranieri sono inseriti nelle realtà economiche locali, i loro figli frequentano le scuole del territorio, il processo di integrazione è in corso ma spesso mostra tutti i suoi limiti soprattutto allorquando l’immigrazione è irregolare.
Nondimeno, anche questo territorio ha visto l’ingresso di un numero non irrilevante di migranti spesso superiore alle proprie possibilità di ricezione e di offerta di lavoro; uomini nel pieno delle forse fisiche spesso parcheggiati in strutture non adeguate o costretti in una sorta di limbo esistenziale senza dignità.
Non vogliamo usare mezzi termini:
– è razzismo permettere che queste persone girovaghino per le vie della nostra città senza un futuro, abbandonate alla totale illegalità che viene alimentata da flussi migratori ingestibili;
– è razzismo considerare i flussi migratori utili a disporre bassa manovalanza, da impiegare in lavori scomodi o in quelli che “che noi occidentali non vogliamo fare” (pesiamoci, ragionavano così anche i deportatori di schiavi sulle navi, tra l’altro più sicure, dirette dall’Africa verso l’America, non siamo affatto lontano dall’imitarli…);
– è razzismo credere che un uomo o una donna di un’altra razza possano vivere bene deradicati totalmente dalla terra e dalla famiglia di origine;
– è razzismo non pensare ai genitori anziani e ai figli piccoli che nelle terre di origine vivono di stenti perché abbandonati da un sistema che sottrae loro i figli giovani o i genitori;
– è razzismo permettere che i flussi migratori continuino ad alimentare la delinquenza e l’illegalità, come se chi giunge sul nostro territorio possa serenamente convivere con noi senza lavoro o senza diritti;
– è razzismo (e anche profondamente anticostituzionale) alimentare un sistema che porta sul nostro territorio masse di persone senza diritti e senza doveri;
In assenza di un serio percorso di integrazione si generano isolamento e marginalizzazione sociale, con il rischio concreto che l’immigrato irregolare cada nella rete della microcriminalità anche organizzata.
È indispensabile un cammino di accoglienza, sostenibile, che non può che comportare l’interruzione dei flussi incontrollati e illegali in atto.
Occorre la massima fermezza nei confronti di chi delinque sul nostro territorio.
Occorre porre quale primo punto per una seria e credibile accoglienza un’indagine completa delle relazioni familiari che l’immigrato ha nelle terre di origine, soprattutto per accertare la sussistenza di possibili genitori anziani viventi e abbandonati nelle terre di origine o di figli piccoli, questi ultimi siano oggetto di primaria attenzione e di un vero investimento di risorse internazionali che puntino a ricreare e difendere il primario legame familiare nelle terre di origine, respingendo ogni forma di aiuto individualista deradicante, promovendo e ristabilendo, nei fatti, il primario diritto a non emigrare. I Comuni e lo Stato investano pertanto nei territori di origine, anche mediante lo strumento del gemellaggio, invogliando l’immigrato a ritornare in essi, a non abbandonarli, ristabilendo le relazioni familiari quali parte integrante del suo stesso vivere.
Un’amministrazione comunale può fare molto in questa direzione, rifiutando innanzitutto l’attuale malagestione del fenomeno migratorio.
L’armonizzazione della società necessita del comune rispetto delle comuni regole.
Da parte dei migranti deve essere garantito l’impegno all’apprendimento della lingua e del nucleo valoriale del paese che li ospita, occorre far conoscere la bellezza e la profondità storica e culturale delle nostre radici cristiane, senza ovviamente imporre di rinnegare le radici culturali e religiose d’origine, ma con l’obbiettivo di aprire alla stupenda storia del cristianesimo che ha attraversato nei secoli il nostro territorio e che è stata la primaria sorgente del benessere dell’occidente. Investiremo pertanto nella formazione di coloro che chiedono di divenire nostri concittadini.
Investiremo risorse e attueremo programmi che ricostruiranno i fondamentali legami familiari nelle terre di origine, attiveremo, anche in collaborazione con le Prefetture, la massima collaborazione con la famiglia di origine affinchè sia reso sempre più possibile e concreto il desiderio dell’immigrato deluso di ritornare nella terra di origine, riabbracciare i propri genitori e i figli, l’obbiettivo resta anche quello di disincentivare le partenze in viaggi di disperazione e morte, su questo fronte anche la nostra città potrà attivarsi mediante un gemellaggio intercontinentale che sia di esempio per l’occidente di investimento nella difesa del primario diritto a non emigrare sancito dalla Dottrina Sociale della Chiesa a cui il Popolo della Famiglia fa costante riferimento.
Più prosperità per tutti significa più sicurezza per tutti.
Una digitalizzazione che inneschi miglioramento a beneficio di cittadini e imprese e che non aggravi l’attuale livello di burocrazia
– garantire il regolare e ordinario funzionamento degli uffici comunali con orari a accessibili ai cittadini (un’apertura serale infrasettimanale degli uffici e il sabato mattina);
– Completa digitalizzazione degli archivi, dell’espletamento delle funzioni comunali e delle procedure affinché l’efficienza, la conservazione documentale, la velocità nelle relazioni e l’espletamento della funzione pubblica siano i primari obbiettivi di un sereno ed efficace rapporto tra Comune e cittadino;
– creazione di un fascicolo sempre a disposizione del cittadino e dell’impresa, al quale essi potranno accedere in ogni momento, contenente tutta la documentazione ufficiale che li riguarda accessibile mediante credenziali e su informatico a loro riservato che consentirà loro di poter eseguire direttamente l’accesso agli atti, risolvendo contemporaneamente le note problematiche legate allo smarrimento, al reperimento e alla conservazione della documentazione integrale (anagrafe, edilizia privata, stato civile, situazione contributiva, etc.) del cittadino o delle imprese;
– sportello fisico in presenza che fungerà da assistenza in ogni approccio digitale ai cittadini i quali potranno scegliere, comunque, di recarsi presso gli uffici comunali qualora impossibilitati all’accesso da remoto o per questioni personali;
– assistenza durante tutto l’orario di apertura degli uffici (sia in presenza che da remoto) al fine di agevolare il più possibile i cittadini e le imprese nell’ottenimento di quanto necessario;
– Contenimento della spesa e riduzione degli sprechi;
– i soldi pubblici sono soldi di tutti, un motto ci contraddistingue: spendere meno e spendere meglio per investire in ciò che conta;
– attivazione immediata del controllo di gestione periodico per verificare il regolare funzionamento degli uffici e dei procedimenti amministrativi;
– verifica della possibilità di co-gestione di alcuni servizi con altri Comuni contermini o del comprensorio ma solo nel caso in cui la convenienza operativa garantisca il concreto miglioramento dei servizi e/o della relazione con i cittadini;
– contrasto dell’evasione affinché pagando tutti si paghi di meno;
– valorizzazione del personale interno comunale, riduzione del ricorso a consulenze esterne;
– promozione del “Tavolo dei Sindaci” per concertare azioni coordinate che possano rilevarsi vantaggiose in termini di gestione di politiche sociali, di impianti sportivi, di pianificazione urbanistica, di infrastrutture, di miglioramento dei servizi offerti alla popolazione e di riduzione dei costi;
Trasparenza e partecipazione
– applicazione e miglioramento della trasparenza amministrativa garantendo anche un più agevole e accesso diretto al sito comunale (delibere, informazioni, incarichi, retribuzioni, etc.) e alle aree riservate;
– potenziamento della comunicazione tra cittadini e Comune anche mediante gli strumenti digitali e comunicativi che la tecnologia oggi offre o che potrà in futuro offrire;
– semplificazione e rimozione della burocrazia comunale laddove rilevata inutile e farraginosa o ostacolante il rapporto con i cittadini,
– snellimento delle procedure interne, creazione di sportelli amici per i cittadini e per le imprese;
– predisposizione del Bilancio sociale (anche per attenzionare il più possibile la sostenibilità welfare e le politiche di rilancio demografico);
– avvio di tavoli permanenti di ascolto e di confronto territoriale;
– potenziamento del coordinamento tra Polizia locale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Nuclei Forestali e altre Autorità competenti al fine di un maggiore controllo del territorio sia in centro che nelle periferie;
– presidio continuativo delle aree della città, anche nelle ore serali mediante videosorveglianza previa, installazione di telecamere ai varchi cittadini, pattugliamenti mobili da parte della Polizia Locale e/o di istituti di vigilanza appositamente designati;
– individuazione, monitoraggio ed accompagnamento delle persone senza fissa dimora anche in collaborazione con la Caritas, il servizio mensa dei poveri e le altre associazioni del terzo settore che curano le necessità dei più poveri;
– ricostruzione delle relazioni familiari degli assistiti (sia stranieri che cittadini italiani) affinché gli aiuti non abbiano a consolidare l’abbandono nelle terre di origine di genitori anziani, di donne o di figli piccoli;
– valorizzazione della figura dei “nonni amici” per innescare una vera collaborazione territoriale intergenerazionale;
– realizzazione di una rete di telecamere per una sorveglianza diffusa nella città, nel centro e nelle periferie collegata a server di registrazione anche al fine di contrastare reati;
– incentivazione all’installazione di pulsanti di chiamata d’emergenza all’interno dei negozi e delle attività più esposte;
– installazione di colonnine di chiamata di emergenza nelle diverse zone della città, protette da efficace videosorveglianza 24 ore su 24;
– potenziamento della pubblica illuminazione (vedasi anche missione n. 9: “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”);
– lotta ai vandalismi e ai graffitari, all’accattonaggio invasivo, all’ubriachezza molesta, alle attività di spaccio di droghe e di sostanze stupefacenti, alla ludopatia;
– lotta e contrasto della prostituzione quale necessaria battaglia di civiltà e di rispetto della persona umana, contro ogni forma di sfruttamento;
– vigili di quartiere per un monitoraggio costante dei quartieri, in particolare nelle ore notturne, da impegnare in pattuglie che vigilino sul territorio in coordinamento con le altre forze dell’ordine.
– videosorveglianza potenziata per prevenire gli atti illeciti (abbandono rifiuti ecc…) anche per estirpare il fenomeno vandalico dei “writers”, ovvero delle scritte imbrattanti sui muri e sui monumenti della città. Nel merito avvieremo un’iniziativa dal titolo “muri liberi” finalizzata ad individuare, in particolare nelle periferie della città e in ascolto della cittadinanza, muri da dedicare alla cosiddetta “street art” al fine di incanalare le doti artistiche verso forme civili di pubblica espressione;
– lotta alla violenza sulle donne, sostegno alle vittime e alle associazioni che operano nell’ambito della violenza domestica;
– impiego temporaneo delle persone in attesa di permesso di soggiorno per lavori socialmente utili, come pulizia delle strade e manutenzione delle aree verdi urbane. Il lavoro assicura dignità a chi lo svolge e restituisce alla città ordine e pulizia. Implementazione dei PUC (progetti utili per la collettività) in attuazione della legge 4/2019 che ha introdotto il reddito di cittadinanza e coinvolgimento di associazioni di volontariato. Il Popolo della Famiglia ha tra gli obiettivi il superamento della legge/2019 in quanto si è risolta nell’introduzione di una misura che ha le caratteristiche dell’assistenzialismo e che svilisce la dignità della persona che deriva in primo luogo dalla possibilità di avere un lavoro dignitoso. Tuttavia sino a quando non sarà raggiunto tale obiettivo è necessario che i precettori di reddito di cittadinanza siano messi nelle condizioni di svolgere attività utili alla collettività al fine di garantire il mantenimento dell’inserimento nella vita sociale;
– inserimento in ogni progetto di integrazione dell’obbligo di frequentazione di corsi di italiano, di storia, arte e letteratura italiana nonché di educazione civica;
– incrementare il personale del Corpo di Polizia Municipale creando nuovi Centri fissi delocalizzati nelle periferie dove la figura conosciuta degli addetti possa essere un punto di riferimento più vicino alla cittadinanza;
– promozione del Controllo di Vicinato;
– utilizzo di videocamere (fisse o su postazioni mobili) al fine della prevenzione e del contrasto dei reati;
– “patto sulla sicurezza” per i commercianti e le imprese che potranno condividere i propri sistemi di video sorveglianza;
– utilizzo di droni per monitorare i luoghi insicuri e per estirpare le colonie di spaccio o delinquenza;
– controllo più capillare e più esteso sul territorio;
– istallazione di sensori in punti strategici per effettuare controlli sia in condizioni di visibilità diurna, sia in modalità notturna, anche con rilevamento termico;
– controllo e intervento anche tecnologico in situazioni potenzialmente pericolose per l’uomo (crolli, cantieri, incendi, ecc…), formazione adeguata del personale di polizia a tal fine;
– rafforzamento delle dotazioni di sicurezza e del personale di Polizia Locale e di vigilanza e controllo;
– aumento di organico al fine del contrasto efficace della criminalità anche organizzata;
– contrasto, in ogni sede e anche in sede di approvazione dei piani di diritto allo studio, dell’ideologia gender e di ogni forma educativa che intenda introdurre nelle nuove generazioni concetti ideologici;
– rafforzamento del diritto educativo dei genitori mediante la promozione dello strumento del consenso preventivo informato;
– Sostegno alla libertà di scelta educativa dei genitori mediante la creazione di una rete territoriale che li aiuti a recuperare la consapevolezza del loro ruolo educativo. A tale scopo si avvieranno percorsi di coprogettazione con le associazioni dei genitori nella scuola finalizzati a formare genitori consapevoli del loro ruolo nelle scuole dei figli incentivando tutti gli strumenti di conoscenza dei progetti scolastici, la conoscenza dei piani triennali dell’offerta formativa e il funzionamento degli organi collegiali”.
– iniziative che informino i genitori sulla necessità di conoscenza del P.T.O.F. e di piena consapevolezza delle possibilità di esercitare i diritti all’interno degli organi collegiali;
– eliminazione dei testi scolastici nelle scuole comunali che trattano la teoria gender e la presentazione di progetti che a vario titolo comunicano e trasmettono la teoria gender;
– creazione di tavoli di confronto e di canali preferenziali di comunicazione tra scuola e famiglia, tra Comune e famiglia, senza mai porre in secondo piano quest’ultima;
– contrasto ad ogni forma, anche organizzativa territoriale, che esautori e/o escluda (anche solo di fatto) i genitori dall’educazione e dalle azioni educative dei loro figli;
– messa a norma degli edifici scolastici (sismica, antincendio, strutturale, impiantistica, energetica, ecc…) e continuo monitoraggio al fine di prevenire qualsivoglia problematica a danno degli studenti, cura e razionalizzazione degli spazi al fine del miglioramento della qualità degli ambienti scolastici, educativi e ricreativi;
– accesso preferenziale agli asili nido per figli con entrambi i genitori che lavorano, anche a prescindere dal dato reddituale, per venire incontro alle esigenze delle donne madri lavoratrici che hanno necessità di tornare al lavoro dopo la nascita del figlio e che si vedono spesso preferire famiglie con isee più bassa in cui uno dei due genitori non lavora. non è giusto occupare dei posti al nido se c’è la possibilità di accudire a casa il piccolo;
– fondi comunali per i consultori giovani e per le realtà associative che promuovono la cultura della vita, per garantire un’informazione affettiva e sessuale rispettosa delle esigenze dei ragazzi in età evolutiva, senza mai ledere il diritto educativo dei genitori;
– obbligo del consenso informato delle famiglie, cui spetta il primato dell’educazione anche sessuale da impartire ai figli;
– sostegno alle scuole parentali fornendo eventuali spazi pubblici a disposizione delle famiglie perchè possano eventualmente o su loro richiesta autogestirsi;
– rispetto delle norme che disciplinano il numero massimo degli studenti per classe soprattutto in presenza di alunni disabili;
– dotazione di un defibrillatore in ogni scuola di ordine e grado;
– concentrazione di studenti stranieri in classe non superiore ai limiti massimi consentiti, per favorire una vera integrazione e un’attività didattica serena e pienamente condivisa da tutti gli alunni. non è ammissibile una concentrazione di studenti extracomunitari pari all’80% in alcune scuole, e al 5% in altre. il comune deve garantire, anche con il dovuto contributo economico, il giusto equilibrio nella distribuzione degli alunni tra scuola, pubblica o privata che sia, per evitare ogni ghettizzazione e favorire concretamente l’armonizzazione sociale a partire dalle nuove generazioni;
– diritto alla libertà di scelta educativa per le famiglie mediante sostegno alle scuole paritarie per una reale parificazione in considerazione del loro valore di risorsa per la collettività per il minor costo che rappresentano;
– contributi economici per l’acquisto di strumenti nelle sezioni musicali della scuola secondaria, onde favorire l’accesso alla musica per un numero sempre maggiore di studenti e formare una cultura musicale nelle nuove generazioni. la musica sviluppa le intelligenze multiple, fa emergere nei ragazzi la consapevolezza della bellezza autentica e apporta benefici sia a chi suona sia a chi ascolta;
– visita programmata a scuola di un rappresentante dell’Amministrazione Comunale per avvicinare i giovani alla partecipazione alla cosa pubblica;
– stretta collaborazione con le Università e con i Campus per realizzare progetti volti a migliorare i servizi per gli studenti e l’integrazione degli stessi con la città e stimolare soluzioni innovative per fare della nostra città una SMART CITY;
– Consiglio Comunale e Municipale dei Ragazzi ed instaurazione tra gli eletti del Comune e gli eletti nelle scuole in base ai rispettivi incarichi e deleghe;
– servizio di doposcuola al fine di garantire un adeguato sostegno ai genitori che non sono in grado di seguire i figli nello studio sia per questioni personali che lavorative; ogni eventuale attività educativa in questo ambito sarà sottoposta al rilascio di consenso informato da parte dei genitori;
– rilancio e valorizzazione, anche al fine turistico, dei luoghi, dei beni e delle attività culturali affinchè radici, consapevolezza e bellezza divengano elementi di crescita e sviluppo territoriale e lavorativo;
– coinvolgere nelle varie specificità le diverse facoltà universitarie e formative in progetti di valenza territoriale;
– L’amministrazione comunale ha il dovere di ascoltare tutti gli operatori di cultura esistenti nel suo territorio e vagliare la bontà dei progetti presentati, inserendoli in un contesto di ampio respiro, per dare risonanza alla città.
– Rilanciare le attività dei teatri cittadini quali luoghi della cultura;
– Portare a conoscenza della popolazione più giovane la storia della città e del suo territorio, mediante strumenti idonei, tanto più per la presenza di extracomunitari che nulla sanno della città dal punto di vista storico e legando questa conoscenza a concorsi dedicati;
– Promuovere l’incontro con le realtà culturali straniere presenti nel territorio, invitandole a conoscere e ad approfondire le radici territoriali e cristiane del nostro territorio;
– Valorizzazione e premiazione degli artisti del territorio erogando contributi giustificati da un concorso ad hoc per valorizzare la loro arte e il nome della città;
– Creare centri di produzione artistici e culturali in funzione delle potenzialità espresse dal territorio;
– Individuazione di spazi adeguati per le attività aggregative, ricreative e culturali promosse direttamente dai giovani previa fissazione di regole chiare di sorveglianza e di gestione monitorata;
– Incentivo alle nuove aperture e startup giovanili, sostegno alla microimprenditorialità giovanile anche attraverso detassazione comunale soprattutto per il primo anno di avvio;
– Istituzione di una “scuola di amministrazione” per i giovani, per prepararli ad assumere la guida e la responsabilità della comunità in cui vivono e crescono;
– prevenzione e lotta alle dipendenze da stupefacenti, alcool e gioco d’azzardo, attraverso l’attivazione di sportelli cittadini in coordinamento con le realtà socio-sanitarie e di volontariato che operano in questo ambito;
– chiusura dei negozi di cannabis light (luoghi di dubbia legalità come dimostrato dai recenti sequestri di cannabis fuori norma in diversi punti vendita presenti in città), in ottemperanza al principio di precauzione a seguito del parere del Consiglio Superiore di Sanità che ha messo in guardia dai danni derivanti dall’uso della cosiddetta “droga leggera” soprattutto sugli adolescenti. Non c’è ragione per dire sì al THC o renderlo prodotto da tabaccherie, se non i colossali interessi valutabili in decine di miliardi di dollari da parte delle aziende di tabacco che stanno virando sull’erba con un’operazione vergognosa fatta sulla pelle dei nostri figli. I negozi di “cannabis legale” rappresentano un vero e proprio cancello d’ingresso al consumo di sostanze stupefacenti, a dimostrazione che legalizzare fa impennare il consumo. resta il principio che la cannabis terapeutica deve essere acquistabile in farmacia solo su ricetta medica;
– incentivi agli esercizi che rinunciano all’installazione di slot machine;
– incentivazione della mediazione tra pari. I “mediatori tra pari” sono studenti che hanno ricevuto una speciale formazione e che sono in grado di facilitare la comunicazione promuovendo un dialogo costruttivo per la risoluzione del conflitto sorto tra studenti loro coetanei o più giovani; uno strumento che sarà idoneo a prevenire anche e non solo il fenomeno del bullismo. Il tutto sarà attivato e svolto coinvolgendo la famiglia dei ragazzi, soprattutto nella fase formativa e previo consenso informato rilasciato dai genitori quali titolari del diritto educativo;
– incentivi ai giovani under 35 che realizzano nuove imprese creative che abbiano un impatto sul territorio;
– posti pubblici riservati alle giovani famiglie e alle mamme in stato di gravidanza;
– promozione di una città che viva che sappia offrire occasioni di vivacità: la presenza di attività positive è il primo deterrente nei confronti delle situazioni di pericolo e di insicurezza. Riteniamo che l’organizzazione periodica di eventi sia indispensabile per vivacizzare la città. L’organizzazione degli eventi dovrà non solo portare vita nel centro della città, ma anche nei quartieri periferici considerando le grandi possibilità di sviluppo che hanno quest’ultimi;
– Potenziamento delle strutture sportive esistenti in città consapevoli che lo sport ha riflessi sociali importantissimi in ogni ambito;
– Definizione di un “Codice Etico dello Sport”;
– Istituzione della “Consulta Sportiva”;
– Investire in valori, anziché in cose, è la miglior scelta che un’Amministrazione locale possa fare per i propri cittadini. Agevolare l’accesso agli impianti sportivi, e permettere di fruire delle proposte culturali sul territorio significa creare occasioni di socializzazione, di partecipazione e favorire nei bambini impegnati nello sport la creazione di un senso di appartenenza all’intera comunità in cui crescono;
– Rilancio delle caratteristiche storiche, culturali, della nostra città affinchè divenga sempre più turisticamente attrattiva;
– Rilancio dell’impresa turistica, anche mediante agevolazioni tributarie e semplificazioni procedurali per richieste e bandi;
– Individuazione delle vie e delle piazze nelle quali sarà sempre ammesso l’utilizzo normato degli spazi esterni, sia da parte dei servizi di ristorazione sia da parte dei singoli negozi che intendono esporre all’esterno le proprie merci in vendita, ciò al fine di costituire una sorta di mercatino permanente all’aperto, il tutto regolamentato per preservare il decoro e impedire ogni abuso;
– Miglioramento dei servizi di mobilità superficiale e sotterranea, implementazione dei tratti di metropolitana al fine di raggiungere tutte le periferie cittadine, i luoghi storici e della cultura;
– Conversione a forme di mobilità elettrica sia per ridurre l’inquinamento dell’aria da polveri sottili che quello acustico;
– Cura e manutenzione edile della città che tenga conto dei suoi caratteri storici;
– Cura e manutenzione del verde per valorizzare la bellezza della nostra città affinchè sia sempre più gradevole percorrere le sue vie;
– Ricerca della bellezza, in ogni intervento od opera, affinchè la nostra città sia sempre più bella, piacevole da visitare, gradevole da percorrere;
– Individuazione zone e promozione di interventi di rigenerazione urbana al fine del recupero sia dei fabbricati inutilizzati che delle aree dimesse al fine del contenimento del consumo del suolo e del miglioramento urbano;
– Oculata pianificazione e modifica della mobilità veicolare con valorizzazione delle come le piazze e delle loro diramazioni ristabilendo la loro originale funzione di scambio, incontro e aggregazione sociale;
– Pianificazione urbanistica che preveda e incentivi il riuso e la rigenerazione, anche vasta, dell’edificato in disuso o in precario stato di conservazione;
– Revisione dell’attuale PGT agendo in ottica incentivante per il recupero e la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente (ad esempio offrendo volumi premianti in caso di miglioramento energetico o funzionale degli edifici esistenti), salvaguardando le aree inedificate: occorre un nuovo Piano che sappia attuare un’idea di città moderna, capace di affrontare i problemi del traffico, delle aree pedonali e della viabilità, capace di promuovere economia, rispetto dell’ambiente e occupazione, capace di concretizzare il tema della sussidiarietà rilanciando l’impresa, capace di cambiare il volto della città rilanciandola verso un futuro di prosperità e di autonomia che non può prescindere dalla conservazione e promozione del verde urbano e privato con l’obbiettivo del mantenimento dei valori immobiliari e del miglioramento della qualità urbana e ambientale;
– realizzazione di orti urbani e gestione dei medesimi affidata tramite bando alle associazioni locali, promozione di orti urbani condominiali anche in aree prossime;
– Recupero delle aree dismesse: esse rappresentano la sfida più imponente e difficile, per i volumi e
per la commistione tra interessi pubblici e privati, anche attraverso rigenerazione urbana. Crediamo che la loro attuazione debba essere considerata in un piano di sviluppo generale che sappia proiettare la città verso un orizzonte di medio termine: cosa vogliamo che diventi la nostra città nel futuro, quali costi siamo capaci di sostenere?;
– premialità che prevedano incrementi volumetrici e sgravi per la realizzazione, all’interno del tessuto urbano esistente, di interventi di ampliamento e recupero destinati a nuove forme di residenzialità, senza nuovo consumo del suolo, rispondendo alle esigenze abitative delle famiglie anche numerose;
La permanenza di una cospicua quantità di aree verdi, a corona dell’urbanizzato e a contatto con altre simili ampie zone dei comuni limitrofi, è un’opportunità di miglioramento dell’ambiente cittadino.
– assumere il ruolo di centro propositivo di una rete continua di percorsi attrezzati cittadini e sovraccomunali che consentano, anche integrando percorsi ciclo-ippo-pedonali esistenti, una fruizione collettiva delle numerose aree naturalistiche dell’intorno e una modalità di spostamento leggero e sostenibile che può attivare processi di valorizzazione territoriale e l’insediamento di una ampia pluralità di attività ricettive, turistiche, ricreative e agroalimentari (agriturismo-cascineallevamenti piccoli e medi) che garantiscano la cura e il mantenimento dell’ambiente naturale;
– cura delle aree verdi dei corsi d’acqua, sentieri, argini con relativa azione di bonifica;
Il rilancio e la cura dell’ambiente è elemento e condizione imprescindibile per una buona azione amministrativa.
– Interventi in ottica familiare, valutando le ricadute dirette ed indirette che ogni scelta urbanistica ha sulle famiglie che abitano la città;
– Miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici sia pubblici che privati mediante appositi incentivi volumetrici o procedurali;
– Contrasto allo spreco alimentare e promozione dei “last minute market”;
– Realizzazione di parchi verdi nelle aree centrali dismesse, con l’ipotesi di riqualificazione anche degli edifici ex industriali esistenti;
– Valorizzazione dei parchi cittadini anche come luoghi di svago, di incontro e da attrezzare per lo svolgimento di manifestazioni estive;
– Realizzazione di “percorsi vita” sportivi;
– Realizzazione di nuovi percorsi ciclopedonali senza impattare sulla fluidità del traffico, sulla sicurezza e sulla dotazione di parcheggi;
– Potenziamento e miglioramento della pubblica illuminazione sia mediante installazione di lampade a basso consumo energetico sia mediante implementazione laddove essa è carente;
– Ottimizzazione del ciclo dei rifiuti anche mediante lo studio di fattibilità di nuovi impianti di uso, trattamento e recupero, no a discariche, si all’incentivazione della raccolta differenziata affinché il rifiuto si trasformi da sorgente di costo a risorsa economicamente rilevante;
– Miglioramento estetico dei punti di raccolta rifiuti mediante installazione di pareti perimetrali che nascondano il rifiuto alla vista;
– Aumento del ciclo di ritiro dei rifiuti nelle zone a rilevato costante accumulo e del ciclo di ritiro porta a porta dei rifiuti differenziati (verrà valutato il posizionamento di cassonetti dotati di chiave consegnata ai soli residenti e posizionati in aree idonee anche dal punto di vista estetico e di qualità ambientale);
– Appalti del taglio verde che prevedano la raccolta dei rifiuti al termine di ogni taglio di erba, di aiuole o di siepi;
– Cura, taglio e manutenzione periodica del verde anche mediante la promozione di volontariato locale sia in forma singola che associata;
– calendarizzazione, promozione e organizzazione di giornate ecologiche, una volta al mese, al fine di coinvolgere la cittadinanza in campagne e passeggiate di raccolta rifiuti e di piccola manutenzione;
– Potenziamento delle ciclabili urbane ed extraurbane I tratti di viabilità ciclistica sono potenziabili per rendere la loro rete più integrata e fruibile anche in un contesto sovracomunale, questo al fine di promuovere la mobilità sostenibile sia in città e verso i centri urbani confinanti;
– Progetto di riqualificazione urbana integrata anche mediante masterplan (progetti di quartiere con interazione tra interesse pubblico-privato);
– Nuovi parcheggi, soprattutto nelle aree di particolare carenza, anche al fine del rilancio economico e turistico;
– Incentivazione e previsione di servizi minimi essenziali (vd. parafarmacie, negozi per i beni di prima necessità, ecc…);
– Individuazione di aree (possibilmente di rigenerazione urbana occupando il sedime di fabbricati dismessi) e ricerca di finanziamenti attraverso bandi regionali, nazionali ed europei per la costruzione di nuove scuole elementari, medie, asili, superiori e università, in sostituzione delle attuali strutture obsolete, al fine di conservare e rilanciare il più possibile l’attenzione formativa multidisciplinare e anche sussidiaria della nostra città;
– Limitazione della velocità nelle aree più frequentate dai pedoni a 30 Km/h (scuole, Chiese, ecc…);
– Ulteriore razionalizzazione della viabilità del centro città al fine di migliorare sicurezza e percorribilità;
– Eliminazione delle piste ciclopedonali realizzate con mero approccio ideologico e con grave contrasto viabilistico. Individuazione di percorsi sostenibili alternativi;
– Disincentivazione del traffico di attraversamento della città mediante potenziamento dei tratti di tangenziali e bretelle;
– Gratuità della percorrenza da parte dei residenti delle bretelle di collegamento, anche autostradali, e delle arterie tangenziali della città;
– Opere strategiche di mobilità (bretelle, raccordi, autostrade, trasporti pubblici di superficie o sotterranei, ecc…) al fine di ridurre il traffico cittadino, migliorare la qualità ambientale e collegare i punti più turistici e culturali del territorio valorizzandone l’accessibilità e la dotazione di parcheggi;
– Revisione del Piano Parcheggi per migliorane la quantità e la disponibilità utile all’incentivazione delle attività economiche e al miglioramento della qualità di vita anche residenziale;
– Riqualificazione dei parcheggi al fine di migliorarne la sicurezza, la fruizione e possibilmente la capienza mediante realizzazione di piccoli o grandi autosili interrati o in elevazione;
– Ampi parcheggi per biciclette in prossimità delle stazioni dei servizi pubblici, realizzate mediante la messa a disposizione di aree recintate o chiuse, videosorvegliate e accessibili ai soli abbonati o a coloro che dispongono di biglietto regolare dei mezzi pubblici;
– Parcheggi videosorvegliati con gestione intelligente degli ingressi e dei pagamenti;
– richiesta in ambito regionale e nazionale della reintroduzione della figura del controllore su tutti i mezzi pubblici per una maggiore tutela dei passeggeri e degli autisti di mezzi pubblici; introdurre la figura di un controllore fisso che, non solo svolge la funzione di verifica pagamento del biglietto, ma garantisce una maggiore sicurezza a bordo del mezzo pubblico spesso frequentato da minori;
– collaborazione con le autorità di sicurezza e con la protezione civile;
– promozione del volontariato locale anche per il soccorso di emergenza, compresa formazione e preparazione tecnica preliminare;
– Istituzione della “Consulta per le politiche famigliari” e della “Consulta per l’infanzia”;
– Istituzione di un assessorato alla famiglia. Si intende creare un nuovo assessorato alla famiglia non solo per approntare le politiche familiari, quelle a sostegno dei più deboli, a sostegno della vita e della famiglia, ma anche per verificare e controllare ogni azione politica che venga deliberata da parte dell’amministrazione comunale. Pertanto ogni intervento dell’amministrazione comunale sarà sottoposto a una sorta di “valutazione di impatto familiare”;
– Denominazione della nostra Città in “Città della vita”: la natalità è ricchezza per l’intera comunità, presente e futura;
– Agevolazioni economiche per l’acquisto di alimenti e presidi per l’infanzia riconosciute alle famiglie in difficoltà;
– Sostegno agli asili nido alle scuole dell’infanzia, anche paritari, attraverso la stipulazione di convenzioni che garantiscano erogazione di contributi proporzionati ai posti messi a disposizione della collettività, nel rispetto dei progetti educativi delle singole scuole il cui contributo viene considerato determinante per rendere effettivo l’esercizio da parte dei genitori della libertà di scelta educativa;
– Consistenti riduzioni sulla retta alle famiglie con più di un figlio frequentante contemporaneamente asili nido e scuole per l’infanzia;
– Un “pacchetto famiglia” per chi usufruisce contemporaneamente di bus e servizio mensa;
– Verifica della congruità delle tariffe con la reale situazione economica delle famiglie soprattutto se numerose;
– Aiuto al reddito familiare precario mediante agevolazioni tariffarie temporali;
– Sostegno ai progetti di inclusione scolastica e del post-scuola per i minori disabili;
– Sostegno al problema Casa, utilizzando il patrimonio comunale e promuovendo l’edilizia convenzionata all’interno dell’edilizia libera; promozione dell’ “housing sociale”;
– negheremo la registrazione negli atti di stato civile di figli ottenuti con l’aberrante pratica dell’utero in affitto o la “stepchild adoption”, anche se avvenuti all’estero;
– Realizzazione di marciapiedi, piste ciclabili, attraversamenti pedonali adatti ad essere percorsi con passeggini, bambini piccoli al seguito, anziani, persone con disabilità fisiche o sensoriali;
– Cura e controllo di giardini e parchi pubblici per renderli “a misura di bambino e di famiglia” nonchè dei bambini con disabilità per garantire a tutti i bambini indistintamente un momento di svago all’aria aperta;
– Salvaguardia e potenziamento della dotazione di ospedali cittadini: un obiettivo da perseguire in Regione per recuperar efficienza, qualità e prestigio locale;
– Indennità di Maternità (Reddito di Maternità): per le mamme cittadine italiane che scelgono di dedicarsi in via esclusiva alla cura del figlio nei primi anni di vita o di adozione del bambino, per sostenere la libera scelta della donna di realizzarsi nel ruolo di madre e per abbattere il numero degli aborti causati da motivi economici;
– Istituzione di un fondo comunale di garanzia verso gli istituti creditizi per le giovani coppie che intendono sposarsi e acquistare o affittare la prima casa ma non hanno le condizioni necessarie per accedere a mutui o fideiussioni per contratti di affitto. Con queste misure si intende favorire la formazione di nuove famiglie unite stabilmente in matrimonio, per dare valore al vincolo matrimoniale e rafforzare il luogo ove crescere i figli, i cittadini del futuro;
– fisco a misura di famiglia (quoziente familiare) con sgravi per i nuclei familiari con figli o con anziani e disabili a carico. Questa scelta comporta la riduzione delle tasse comunali a chi ha figli, in particolare:
– 25% in meno per 1 figlio a carico;
– 50% in meno per 2 figli a carico;
– 75% in meno per 3 figli a carico;
– Zero tasse a chi ha 4 o più di 4 figli a carico o 1 figlio disabile;
nella logica generale del “Più Figli – Meno Tasse”.
Applicheremo gli stessi coefficienti riduttivi nel caso di uno o più anziani a carico non autosufficienti e privi di altro reddito.
Una scelta di saggezza, equità, lungimiranza, solidarietà sociale, di comune e collettivo investimento nella crescita e nella rigenerazione che renderà prospero e sostenibile il nostro futuro.
Un investimento che avrà riflessi economici molto positivi e che comporterà la tenuta dei valori immobiliari del nostro territorio impedendo abbandono e degrado.
Anziani e persone fragili o con disabilità:
– Istituzione dello “sportello anziani”;
– Promozione di “residenze protette”;
– Potenziamento dell’assistenza domiciliare agli anziani;
– Agevolare la permanenza in famiglia dei “soggetti deboli” (persone portatrici di handicap, anziani non autosufficienti, ecc.), con sostegni ed interventi che possano favorire le cure a domicilio o in ambienti di tipo familiare, in alternativa al ricovero presso strutture pubbliche;
– Promuovere forme di assistenza temporanea a domicilio, anche da parte di associazioni familiari o del privato sociale, per evitare uno sradicamento del soggetto debole dalla famiglia;
– Progetti smart city per favorire l’inclusione degli anziani nella comunità che porti benefici in un’ottica di ambiente assistito intelligente;
– incentivi per l’edilizia. aumentare l’indice di edificabilità sui vecchi edifici per permettere di avere un ambiente in più per accogliere un familiare anche no autosufficiente;
– sportello anziani e disabili per il disbrigo delle pratiche burocratiche con supporto anche a domicilio;
– incentivi alle famiglie che accudiscono anziani in casa;
– progetti di educazione alla disabilita’ – sostegno e patrocinio di progetti nelle scuole per educazione alla disabilità;
– incentivi per la conversione o creazione di nuove imprese sociali;
– investimento massiccio nell’abbattimento delle barriere architettoniche in ogni luoco o edificio pubblico, incentivazione dell’abbattimento delle barriere architettoniche negli esercizi e negli edifici pubblici e privati;
– progettazione e realizzazione di interventi privi di barriere architettoniche per ogni tipo di disabilità anche visiva;
– Istituzione della Casa delle Associazioni per ospitare e erogare servizi comuni alle molte Associazioni cittadine;
– Costituzione del Tavolo permanente delle Associazioni;
– Dialogo con le realtà di volontariato e del terzo settore sul territorio e loro promozione, per raggiungere l’obbiettivo che nessuno resti senza cura, senza beni di prima necessità o in condizioni
economiche disperate;
– Promozione della cura e dell’assistenza domiciliare attraverso la rete dei medici di famiglia, la collaborazione con le associazioni del territorio, il dialogo e l’organizzazione dei servizi;
– campagne di sensibilizzazione per l’apprendimento delle buone prassi necessarie alla salute fisica e psicofisica soprattutto dei soggetti più fragili;
– servizi di mobilità gratuita da e per gli ospedali e i centri di cura rivolti agli anziani non autosufficienti e ai soggetti con disabilità;
– sportello disabilità per il disbrigo pratiche in favore dei disabili e dei loro familiari;
– incentivazione e sostegno alla figura del caregiver, cioè dei familiari che si prendono cura e assistono gli anziani e le persone con disabilità;
– Istituzione di un servizio di assistenza alle persone malate e/o disabili non autosufficienti, prestando maggiore attenzione a quelle persone che non hanno un supporto familiare e/o che vivono da sole, consistenti in aiuto con servizi alla persona e all’ambiente dove vivono, attraverso OSS e personale specializzato in tali compiti, usufruendo anche gli appalti a cooperative che prestano questi servizi. Tale servizio sarà previsto anche dove c’è il supporto familiare, come aiuto in quei bisogni e servizi in cui non basta una sola persona, ad esempio quando occorre fare il bagno o la doccia ad una persona non autosufficiente. Durante l’erogazione del servizio, quantificabile in ore seconda del bisogno valutabile anche attraverso il mezzo della certificazione 104 in situazione di gravità, si terrà conto delle varie esigenze diverse da persona a persona, da disabilità a disabilità. Soprattutto per quanto riguarda il personale che fa assistenza alla persona malata disabile, nel caso si usufruirà di cooperative, si avrà l’accortezza laddove possibile di non sostituire l’Oss perché consapevoli del legame di fiducia e di conoscenza che rende il servizio efficiente ed annulla pian piano anche il disagio provocato dal pudore (penso al cambio pannolone, bagno e igiene intima anche per gli allettati). Nel caso il comune non possa assumere personale specializzato o dare il servizio in appalto esterno, verrà convertito il servizio in denaro, da versare al disabile o alla famiglia del disabile per permettergli di provvedere autonomamente e sopperire alla mancanza di erogazione diretta del servizio da parte del comune;
– semplificazione s burocratizzazione dei processi autorizzativi e consultivi comunali;
– creazione dello sportello informativo per l’impresa e per l’accesso ai bandi europei e/o regionali accessibili dalle imprese locali e utili per la comunità;
– miglioramento del servizio dello Sportello Unico delle Attività Produttive al fine di agevolare l’avvio di nuove attività o ma modifica delle esistenti;
– Facilitazioni tributarie alle aziende in espansione e a quelle di nuovo insediamento, capaci di offrire nuovi posti di lavoro in città;
– Promozione di iniziative di sussidiarietà capaci di creare nuovi posti di lavoro, anche tramite iniziative d’impresa e cooperative sociali;
– Istituzione di un fondo di garanzia a sostegno dell’occupazione al fine del finanziamento di corsi di formazione per i cittadini disoccupati;
– Apertura serale dei negozi, soprattutto nei mesi estivi, potenziamento dell’attrazione commerciale del centro storico e delle periferie;
– Incentivazione della comunicazione online degli esercizi commerciali del territorio per valorizzare le rispettive specificità;
– Individuazione di aree per l’insediamento di nuove attività di artigianato locale;
– Miglioramento dell’arredo urbano e miglioramento della dotazione di parcheggi al fine di incentivare il commercio locale;
– Distretto Urbano del Commercio (D.U.C.) allo scopo di individuare tutte quelle iniziative che possano rendere attrattiva la Città per il territorio circostante;
– Fondo di solidarietà a sostegno di attività economiche, imprenditoriali, commerciali di vicinato e/o di artigianato locale in difficoltà;
– Promozione di una detassazione completa per il primo anno alle nuove imprese che si insediano nel territorio al fine di incentivarne il radicamento e la creazione di nuovi posti di lavoro;
– Promozione di percorsi formativi gratuiti per i disoccupati;
– aiuti alle imprese familiari attraverso tutela fiscale e finanziaria e snellimento burocratico;
– agevolazioni fiscali e finanziarie per le piccole e medie imprese a conduzione familiare;
– domenica in famiglia, per ridare tempo alle famiglie e garantire a entrambi i coniugi la presenza in famiglia nei giorni festivi: accordi strategici con gli esercizi commerciali per una turnazione che consenta la chiusura domenicale almeno per tre domeniche su quattro;
– incentivi alle attività economiche del centro storico per prevenire l’abbandono degli esercizi commerciali e favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali;
– rilancio del centro storico e valorizzazione dei quartieri periferici, delle frazioni, attraverso la presenza di mercatini specifici (biologico, riuso, baratto, scambio di materiali e piccoli elettrodomestici, esposizioni di opere di giovani artisti locali, ecc…) nelle piazzette o nei piazzali in aree idonee;
– istituzione di un registro pubblico del “Made in Family” (Fatto in Famiglia) e incentivi alla creazione di nuove imprese familiari;
– Promozione della Solidarietà Lavorativa (impresa generative con impatto sociale). Sostegno alle aziende che intraprendono iniziative volte a favorire i giovani, le persone con disabilità, le famiglie e il territorio;
– Incentivi alle imprese creative e culturali, che valorizzano il patrimonio artistico, valorizzino gli antichi mestieri, recuperino le tradizioni e le memorie in un’ottica di rilancio della loro esistenza;
– Rilancio e valorizzazione del tessuto agricolo e del settore agroalimentare;
– Incentivazione, anche attraverso la creazione di una rete di conoscenza del commercio e della produzione locale in un ottica sia di rilancio che di sostenibilità;
– Creazione di una rete territoriale di imprese che possano autonomamente condividere strategie e mezzi per la valorizzazione del territorio ed il consolidamento di buone prassi di collaborazione tra imprese e cittadini anche mediante la creazione di un albo dell’offerta di lavoro e della disponibilità delle risorse umane locali;
– incentivazione o creazione partecipata di fattorie sociali, cioè di aziende agricole che, nell’ambito della produzione agricola, accolgono persone con uno svantaggio sociale, determinando un beneficio sia per l’impiego sia per il superamento delle problematiche legate al disagio che la condizione comporta;
– creazione delle filiere agricole familiari all’interno di un territorio con una distanza non superiore ai 100 km. La realizzazione delle filiere prevede l’attivazione di n. 3 soggetti che partecipano al progetto:
– la famiglia, che dà inizio e avvio alla filiera;
– l’azienda agricola biologica che dà la disponibilità del terreno;
– il Comune che dà la possibilità di attivare esperienze di socializzazione e di educazione anche alimentare individuando e incentivando soluzioni anche urbane per la trasformazione e la lavorazione dei prodotti della filiera;
– la scuola che partecipa alla formazione degli alunni allo scopo di renderli sempre più edotti del funzionamento e delle regole di filiera nonché per coinvolgerli in fattorie didattiche; Il progetto di filiera agricola familiare intende recuperare la vita nel mondo rurale sempre più relegata ai margini, come se la sua presenza non fosse più indispensabile per il bene comune. L’accentuarsi dello strappo fra la civiltà contadina e i contesti urbani impone nuove formule per invertire la rotta e tradurre in progetti concreti una nuova alleanza fra i detentori e i lavoratori della terra e gli abitanti del territorio urbano;
Oggi viviamo in una situazione di enorme squilibrio: da un lato assistiamo pressoché indifferenti al disagio profondo di contadini che non riescono ad ottenere una adeguata e dignitosa remunerazione del proprio lavoro, ovvero a “collocare sul mercato” i loro prodotti, dall’altro, a due passi dal loro campo, vediamo attività commerciali vendere a prezzi anche molto alti gli stessi prodotti, provenienti da paesi lontani se non addirittura extracomunitari, con quantità enormi di energia, inquinamento e di risorse sprecate per il trasporto e la conservazione. è il risultato di un’economia di vasta scala, globalizzata e che tende ad escludere tutti i piccoli produttori e coltivatori, ormai senza voce, costretti sempre più spesso ad abbandonare le proprie terre. D’altro canto le famiglie si trovano completamente disorientate nelle loro scelte di consumo e scollegate dal più semplice ed elementare diritto che è quello di toccare con mano la terra in cui vivono e di godere dei suoi frutti, secondo le stagionalità e le vocazioni dei suoli locali che sanno offrire grande qualità del prodotto e prezzi ridotti dati dalla vicinanza e prossimità.
Questa proposta è una possibilità che il Popolo della Famiglia offre a tutte le famiglie, ad alto valore educativo e di crescita umana, che mira a riunire i nuclei familiari in un progetto che li orienti verso un obiettivo fondamentale per tutta la comunità: produrre cibo sano e restituire al contempo ai lavoratori agricoli il diritto ad un’occupazione sana, remunerativa, spiritualmente gratificante perché svolta con l’obiettivo del bene comune e la vera prossimità anche relazionale;
– incentivi alla creazione degli agri asili, cioè di aziende agricole che offrono un servizio didattico ed educativo alle nuove generazioni lontane dall’esperienza del normale ciclo agricolo naturale;
– incentivazione alla nascita di mercatini bisettimanali con la vendita dei prodotti agricoli locali e biologici;
– Realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici comunali per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
– Riqualificazione energetica degli edifici pubblici al fine del contenimento di consumi dovuti sia dalla generazione che dalla dispersione termica;
– Istallazione ed incentivazione di colonnine per la ricarica elettrica degli autoveicoli;
– Verifica dell’attuale dotazione impiantistica al fine del contenimento energetico;
– Rilancio del territorio al livello locale, regionale, nazionale ed internazionale per la valorizzazione e promozione delle sue peculiarità, della sua capacità attrattiva, non solo turistica ma anche economica, culturale e sociale;
– Investimento di risorse e attuazione di programmi che ricostruiscano i fondamentali legami familiari nelle terre di origine degli stranieri residenti, attivando, anche in collaborazione con le Prefetture, il legame tra la famiglia di origine e ilo residente rendendo sempre più possibile e concreto il desiderio dell’immigrato deluso di ritornare nella terra di origine, di riabbracciare i propri genitori e figli, l’obbiettivo primario resta quello di disincentivare le partenze in viaggi della disperazione e della morte, su questo fronte e con questi obbiettivi la nostra città potrà attivare un gemellaggio intercontinentale che possa essere anche di esempio per l’occidente per l’investimento nella difesa del primario diritto a non emigrare sancito dalla Dottrina Sociale della Chiesa a cui il Popolo della Famiglia fa costante riferimento. Questo gemellaggio potrà avviare progetti di collaborazione locale che mettano in sinergia i territori al fine di conseguire lo sviluppo e il progresso e la collaborazione tra popoli;